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10 buoni motivi per scegliere nel 2021 l'Istituto Tecnico Agrario...
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Non lo diciamo solo noi per campanilismo. È una scelta che in Italia è stata fatta da molti vostri colleghi negli ultimi anni, come dice questo articolo di Primo Piano” del 2018. Coldiretti ha monitorato i dati del MIUR, dai quali è emerso che nel Lazio il 75% trova lavoro entro un anno dal diploma.
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A causa della Pandemia Covid-19, che stiamo vivendo, le imprese italiane vedono diminuire i loro fatturati. Come è evidenziato in questa tabella, una stima fatta dal Cerved individua come UNICO settore in crescita nel 2021 quello delle AZIENDE AGRICOLE, insieme (ovviamente) al settore farmaceutico e delle telecomunicazioni. Tutti gli altri settori saranno in perdita.
Queste tabelle, frutto di stime Cerved, includono tra i 10 settori con le migliori performance:
- Distribuzione alimentare
- Gas industriali e medicali
- Produzione ortofrutta
L’ITA forma i suoi studenti nel 35% dei migliori settori attraverso lo studio, l’approfondimento delle trasformazioni e distribuzioni alimentari (vino, olio, formaggi) e il relativo controllo qualità attraverso le esperienze pratiche di laboratorio di chimica, lo studio dei sistemi di produzione di biogas da allevamenti zootecnici e/o materiale vegetale e nel settore ortofrutta, grazie alle esperienze in azienda e nei laboratori come quello di micropropagazione.
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L’ONU ha fissato questi 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. La nostra scuola, seppur un indirizzo di vecchia data, apparentemente superato, attraverso lo studio di materie tecnico-scientifiche affronta le tematiche che sono alla base delle strategie necessarie al raggiungimento di questi obiettivi per il futuro. Elencare gli obiettivi nei riquadri!
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Agraria non è uguale ad agricoltura. Ci sono attività secondarie ed alternative come energie rinnovabili (biomassa, sole etc.), agriturismi, verde pubblico, attività commerciali di prodotto tipici e non.
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È UNA SCUOLA ADATTA PIU’ AI RAGAZZI CHE ALLE RAGAZZE? NO!!!!!!!
E vi spieghiamo perché! Il mondo dell’agroalimentare si è fortemente informatizzato e digitalizzato. Ormai i consumatori sono sempre più informati ed esigenti, per cui tutto il processo delle produzioni alimentari oggi è accompagnato da sofisticati controlli di qualità che monitorano il prodotto dal campo fino agli scaffali dei supermercati. Questi controlli vengono effettuati nei laboratori di analisi, con metodologie di alta precisione che, spesso, richiedono la delicatezza propria delle ragazze.
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Inoltre, gli impianti di produzione (immaginate la fermentazione del vino, la produzione di marmellate, di olio, di semilavorati di nocciole) sono tutti automatizzati e si controllano ed impostano in remoto o tramite touch screen come quelli della foto. Pertanto on sono più richiesti particolari sforzi fisici come un tempo.
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Questa immagine mostra il grado di urbanizzazione dell’Italia in rosso, tutte le aree verdi sono rurali quindi, capite, la grande importanza che il settore riveste nella nostra nazione. Settore che ormai necessita di operatori formati ed istruiti, per essere competitivi con le aziende straniere, e non farsi sopraffare.
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Queste immagini riportano la motivazione dei turisti a visitare una zona. Il nostro territorio colorato di rosso ricade nelle zone ad alta motivazione per quanto riguarda l’enogastronomia e la degustazione, mentre ci sono grosse potenzialità da sfruttare nel breve futuro sull’acquisto dei prodotti tipici. Ciò potrebbe rappresentare opportunità di lavoro ed implementazione del settore che si traduce in posti di lavoro ed imprenditoria individuale senza aspettare “il posto”.
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Il Sole 24 ore, la principale rivista italiana nel settore economico, ha stimato un impatto di oltre 12 miliardi di euro per quanto riguarda le spese legate all’agroalimentare da parte dei turisti. Capite le prospettive che vi si possono aprire studiando le materie di indirizzo senza improvvisarvi.
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Quando pensiamo che nel futuro la figura del “contadino”, OGGI IMPRENDITORE AGRICOLO, sia superata e obsoleta, sappiate che vi sbagliate. La crescita di una nazione è data dal PIL. Dall’analisi risulta che sul PIL i consumi rappresentano il 60% di cui i consumi alimentari sono il 14,1%